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9. Le tecniche di coltivazione dell’orto

Come abbiamo già ricordato il tratto che accomuna i proprietari degli orti della zona è la loro propensione a riprodurre le piante.
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Questo aspetto è emerso anche nelle interviste agli agricoltori, che tendono ad esprimere la produttività delle colture in pieno campo non come rapporto tra il prodotto ottenuto e la superficie interessata (come avviene in genere) quanto come rapporto tra il prodotto e il seme impiegato. Durante il periodo di rilevazione degli orti non è stato infrequente il poter osservare alcune piante portate alla fase di maturazione fisiologica, necessaria per la raccolta del seme (foto 42-46).
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Per quanto riguarda gli orti, diffusissimo è quindi la preparazione di un semenzaio - u’ pl’vìin - in cui i semi o i bulbi vengono messi a germinare. Molto spesso il semenzaio è un vero reparto nursery che si avvale della pratica del riuso: bacinelle,vasche da bagno, secchi, barili,cassette (foto 47-49).
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La maggior parte delle piante ortive richiedono l’irrigazione, fattore limitante se si considera che molte ortive vengono coltivate nella stagione estiva. La gestione della risorsa idrica è dunque centrale nelle pratiche colturali.
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imageIn tutti gli orti visitati permane una tecnica molto semplice e tradizionale delle zone aride che consiste nella creazione di solchi o buche nella terra compattata all’interno dei quali vengono messe a dimora le piantine.

L’acqua di irrigazione circola e viene trattenuta nel fondo dei solchi, talvolta sfruttando la pendenza del terreno (foto 50-56).
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