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Altare in legno policromo

Altare in legno policromo e dipinto su tela
Cappella dell’Eucarestia, Chiesa madre, Vaglio (PZ)

Quest’opera di grandi dimensioni comprende: un altare, la sua alzata e il dipinto al suo interno il cui soggetto non era visibile. Il restauro non è stato solo quello dei manufatti appena elencati ma ha compreso anche il risanamento della cappella, compromessa dall’umidità.

Per rendere comprensibile a tutti il restauro, nella descrizione si omette tutta la parte che precede il lavoro esecutivo, cioè quella di indagine conoscitiva del manufatto, che serve per approdare a una diagnosi che da luogo all’esecuzione del restauro. Il dipinto e la macchina d’altare composta da un corpo di circa 6 m di l, 2 colonne con i capiteli e il timpano, per un totale di circa 8 m di h, sono stati smontati e trasferiti in laboratorio per il restauro. (foto 1-2-3-4-5-6) Parallelamente si cominciava il risanamento della cappella. (foto 7-8-9-10-11-12)

Dopo le fasi di pulitura e deumidificazione dell’area interessata è stata realizzata una controparete di isolamento a tutta altezza, ad una distanza di 25 cm dalla superficie originale. La nuova struttura in fibra minerale è stata dotata di bocche di areazione. A questo punto è stata fatta la struttura metallica autoportante che avrebbe sostenuto l’intera macchina d’altare. La struttura ad incastro segue le direttrici verticali e orizzontali dell’intero manufatto, costituendo uno scheletro solido e leggero.

Intanto in laboratorio si provvedeva al consolidamento dell’altare in legno policromo. Successivamente è stata eseguita la pulitura del manufatto consistita nella rimozione della riedizione del 1934 assai folcloristica, per mettere in luce l’originale del 1736 discretamente conservato; un insieme di finti marmi e foglia d’argento meccato. (foto 13-14-15-16-17-18).

Il restauro del dipinto è stato rivelatore. Il soggetto inizialmente incomprensibile ha cominciato a prendere forma a seguito delle fasi di restauro conservativo, scollamento dal tavolato su cui era malamente stato incollato, velinatura, foderatura, e stiratura, nonché, successiva svelinatura e montaggio su un telaio in legno ad espansione. (foto 19-20-21-22)

Il restauro estetico del dipinto su tela, iniziato con la pulitura della superficie dipinta imbrattata da una ridipintura, costituita da una considerevole quantità di colore bruno mescolato con una vernice molto grassa, è proseguito con la stuccatura delle lacune e il ritocco pittorico dove necessario. (foto 23-24-25-26-27-28-29-30-31-32-33-34-35-36-37)
Un lavoro complesso che ha richiesto molto impegno e che si è concluso con il rimontaggio della macchina d’altare nella Chiesa di appartenenza. (foto 38- 39-40-41)
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