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Padre Giovanni Minozzi e la Questione Sociale - Convegno

Convegno, sabato 10 Ottobre 2009, ore 17.30 - Mediateca Provinciale, Matera

In occasione delle celebrazioni per il cinquantenario della morte di Padre Giovanni Minozzi (1884-1959), fondatore delle congregazioni religiose della Famiglia dei Discepoli e delle Ancelle del Signore e, con Padre Giovanni Semeria, dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, sabato 10 ottobre 2009 alle ore 17.30 si svolgerà presso la Mediateca Provinciale di Matera il convegno:
Dalle parole ai fatti. Padre Giovanni Minozzi e la Questione Sociale.
Ricordi, testimonianze, riflessioni: una sfida all’emergenza dei nostri tempi.
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Interventi

Prof. Rocco Lista
Dirigente del Ministero della Pubblica Istruzione - C.S.A. di Pisa
L’eredità educativa di Padre Minozzi a confronto con le emergenze educative delle giovani generazioni

Dott.ssa Rosanna Lallone
Dirigente Politiche di welfare della Provincia di Bari
Disagio minorile. Tentativo di analisi alla ricerca di giuste e adeguate risposte in un mondo in continua trasformazione.

Prof. Riccardo Rigante
Dirigente scolastico Liceo Scientifico “Federico II di Svevia” di Melfi
Don Minozzi e la Basilicata: un incontro d’amore

+Mons. Francescantonio Nolè
Vescovo della Diocesi di Tursi-Lagonegro
La Chiesa di Basilicata e i giovani nella loro formazione

COORDINA
Don Savino D’Amelio della Famiglia religiosa dei Discepoli.

Il cantautore lucano Antonio Labate si esibirà in alcune sue composizioni.

La città di Matera, dove un edificio scolastico di scuola elementare e una strada sono intitolati a Padre Giovanni Minozzi, intende onorare doverosamente questo pioniere della carità in Basilicata.

Matera ricorda Padre Giovanni Minozzi nel cinquantenario della morte

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Riscoprire la figura di Padre Minozzi, sacerdote e missionario della carità soprattutto in Basilicata “la poverissima e la più negletta delle terre d’Italia” ma anche “la più caramente diletta” rappresenta un dovere di riconoscenza nei confronti di questo profeta e operatore della carità tra gli orfani, i poveri, i bisognosi affinché la memoria della sua azione di bene “non cada in polvere nel frantoio impietoso del tempo”.

L’eredità minozziana riguarda soprattutto la capacità di “unire la cultura alla carità”, il suo atipico meridionalismo basato sui fatti e sull’incidenza significativa dell’ “educazione” per il riscatto civile e morale delle genti del Meridione d’Italia, la fondazione di collegi, asili nei vari paesi della Basilicata, una vera e propria geografia della carità.
Questo sacerdote, pur non meridionale, come lo stesso Padre Giovanni Semeria, amò il Sud e la Lucania e, per questo, può essere considerato “lucano per elezione”.

L’itinerario spirituale, culturale, umano di questo “ministro di Dio”, in sintonia con il suo tempo e partecipe alle vicende umane a lui contemporanee riguarda sostanzialmente il periodo della formazione spirituale (influenza delle opere e studi di Ozanam, Newman, Toniolo, Murri, Semeria; circolo di rinnovamento sociale ed ecclesiale di Padre Genocchi); successivamente l’attività di Cappellano nella I^ Guerra Mondiale (1915- 1918) e, quindi, la fondazione con Padre Giovanni Semeria dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia nel 1919, riconosciuta in Ente Morale nel 1921 e la fondazione della Famiglia Religiosa dei Discepoli e delle Ancelle del Signore.

Fecondo scrittore e storico (Montecassino nella Storia del Rinascimento, Ricordi di guerra, etc.) agiografo, educatore a prova ebbe interessi per la musica, l’arte, la letteratura.

Organizzò con l’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, rispettivamente nel 1930 e 1934, la I e II Mostra internazionale di arte sacra cui parteciparono importanti artisti (Monteleone, Selva, Mori, Gaudenzi, etc.) che furono cooptati con altri artisti (Ferruccio Ferrazzi, Giarrizzo, Barberis, Nagni, Cellini, etc.) per la realizzazione di opere figurative nelle Case dell’Opera, che costituiscono, oggi, come l’Istituto di Amatrice (RI), un vero scrigno dell’arte della prima metà del ‘900.

Fu amico di famosi architetti come Marcello Piacentini, Foschini, Paron e Tassotti, alcuni dei quali progettarono per lui gratuitamente le Case dell’Opera.

Fu amico di musicisti come Mascagni, Perosi, Alfano, Mancinelli e scrittori e poeti come Giulio Salvadori, Bertacchi, Di Giacomo e filosofi e pensatori come Croce e Gentile e meridionalisti come G. Fortunato, G. Salvemini, Azimonti, etc.

A seguito delle vicende della guerra e dopo il viaggio di Padre Semeria nel Sud (Lettere pellegrine) girò in lungo e largo, quale “pellegrino d’amore”, la Basilicata nel 1920/21 scoprendo una realtà drammatica.

Nello scritto Lucania non verde apparso nella Rivista Romana (1923) non c’è solo l’amarezza documentaria, l’ansia della verità, ma soprattutto emerge la dimensione caritativa.

E’ uno scritto che per tanti aspetti conserva la sua attualità e costringe a una pensosa riflessione sui temi della viabilità, dell’ambiente, della formazione, della famiglia.

Il convegno del 10 ottobre 2009 vuole approfondire questo aspetto importante della figura di Padre Minozzi in relazione alla sfida dell’emergenza dei nostri tempi.

Notizie biografiche

L’idea festosa che noi abbiamo dell’educazione,
intendiamo genialmente applicarla anche nei minimi particolari.

(don Giovanni Minozzi)

Padre Giovanni Minozzi nasce a Preta (RI) il 19 Ottobre 1884 da una famiglia di modeste condizioni economiche e sociali. Già in giovane età sente la chiamata da Dio ad occuparsi e a provvedere ai bisogni degli umili dell’Italia povera, agli ultimi degli ultimi nei tempi più dolorosi e miseri del secolo scorso, che fecero seguito agli eventi della I e della II Guerra Mondiale.

Capace di porre a frutto gli immensi doni a lui elargiti dall’Altissimo, seppe spendersi interamente per gli orfani e i poveri, curando non solo di non far mancare loro il necessario per vivere, ma ancor più prendendosi cura dei bisogni delle loro anime, promuovendone l’arricchimento culturale e la crescita spirituale.

Curò la nascita e lo sviluppo nell’Italia Meridionale di numerose Scuole Materne, ponendo alla base degli insegnamenti i principi che costituiscono il metodo educativo minozziano, ancora oggi attuale. Istituì ovunque scuole, fondò istituti maschili e femminili, nonché oratori e strutture per l’accoglienza della gioventù.

L’esempio, forse, più significativo in Basilicata di tali opere fu proprio l’Istituto Maschile “Principe di Piemonte” a Potenza. In esso i ragazzi affluivano dalla prima infanzia e nello stesso progredivano man mano nell’acquisizione delle varie competenze e delle diverse specializzazioni. L’istituto costituiva una vera e propria “città dei ragazzi” da cui uscivano uomini formati per il lavoro e per la vita, educati secondo i principi del Vangelo. Alcuni di essi, ancora oggi rimangono i testimoni più entusiasti e spontanei della santità manifestata in vita nella sua opera, che fu tutta incentrata sulla Carità, sostenuta dalla relazione profonda con Dio Amore, Provvidenza, Misericordia.

Padre Giovanni Minozzi terminò la sua vita terrena cinquant’anni fa, l’11 novembre 1959, continuando a vivere nei cuori di quanti lo hanno conosciuto e di coloro che hanno riconosciuto in lui e nella sua opera l’amore di un Padre e la speranza data da ogni gesto di carità e dalla fede in Cristo.

La Chiesa sta riconoscendo l’eroicità delle sue virtù per elevarlo all’onore degli altari.
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Associazione ex Alunni e Amici di don Minozzi
Famiglia Religiosa dei Discepoli
Ancelle del Signore
Dalle parole ai fatti.
Padre Giovanni Minozzi e la Questione Sociale
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Ricordi, testimonianze, riflessioni: una sfida all’emergenza dei nostri tempi.

Convegno
Sabato 10 ottobre 2009
ore 17.30

Mediateca Provinciale
Piazza Vittorio Veneto
Matera


Ufficio stampa e organizzazione
Dott. Giuseppe Mastromarino
Tel. +39 335 5881917

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