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Civiltà Rupestri - Petra Matera Cappadocia

Civiltà Rupestri - Petra Matera Cappadocia, mostra fotografie di Gaetano Plasmati.
Uno straordinario evento dedicato ai tre luoghi più importanti nel mondo fondati sulla civiltà rupestre. Il racconto fotografico di Gaetano Plasmati che attraversa l’Italia, la Giordania e la Turchia nei tre paesaggi culturali dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO nel 1985 (Petra e Cappadocia) nel 1993 Matera.
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Petra

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Petra (da πέτρα, roccia in greco) è una città trogloditica posta a circa 250 km a Sud di Amman, la capitale della Giordania, in un bacino tra le montagne ad Est del Wadi Araba, la grande valle che si estende dal Mar Morto fino al Golfo di Aqaba. Il suo nome semitico era Reqem o Raqmu («la Variopinta»), attestato anche nei manoscritti di Qumran.

Fu nell’antichità una città edomita, e poi divenne capitale dei Nabatei. Verso l’VIII secolo fu abbandonata dagli abitanti in seguito alla decadenza dei commerci e a catastrofi naturali, e dimenticata fino all’epoca moderna. Il sito fu rivelato al mondo occidentale dall’esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt nel 1812.
Le numerose costruzioni dalle facciate tagliate direttamente nella roccia ne fanno un monumento unico, che è stato dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO il 6 dicembre 1985. Anche la zona circostante è stata costituita dal 1993 parco nazionale archeologico. Nel 2007, inoltre, Petra è stata dichiarata una delle cosiddette sette meraviglie del mondo moderno. Petra è una città scavata nella roccia e situata tra anfratti della montagna, sicché roccia e pietra sono visibili in ogni punto del sito.

Le costruzioni della città sono in gran parte ricavate nell’ arenaria, una roccia sedimentaria prodotta dalla sedimentazione e dall’accumulo di piccoli granelli di sabbia. Il risultato di questo processo è una roccia coerente e resistente, ma al contempo facile da scavare, organizzata in strati o bancate. Una caratteristica particolare di queste arenarie è la variazione del colore, con sfumature dal giallo ocra al rosso fuoco al bianco, dovute alla diversa concentrazione degli ossidi durante il lungo processo di consolidamento. Queste spettacolari variazioni cromatiche sono particolarmente visibili sui soffitti di molti edifici di Petra. Nei dintorni di Petra si trovano anche rocce contenenti silice, che i Nabatei sfruttavano per produrre un cemento impermeabile. L’ingresso della città è un antico letto di un fiume, che tramite un profonda gola tagliata nelle alte pareti di arenaria porta alla zona centrale della città. Questa particolare conformazione ha protetto la città dalle invasioni, ma non dagli eventi naturali. L’area di Petra infatti è molto vicina al sistema Mar Morto-Valle del Giordano, caratterizzato da un’intensa attività tettonica legata alla separazione tra placca arabica e africana.

Petra ha vissuto diverse epoche di dominazione passando per quella Romana e Bizantina, civiltà che hanno lasciato un profondo segno anche sul territorio nonché nei costumi. Visibili i resti delle due culture antiche in affreschi e mosaici e nei ruderi che compongono il sito archeologico di Petra. Ancora oggi l’unico modo di giungere a Petra è a piedi o a cavallo, attraversando l’ingresso da Est chiamato Sik (o Siq).

Matera

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Matera è capoluogo dell’omonima provincia Lucana. La città è nota in tutto il mondo per gli storici rioni Sassi, riconosciuti nel 1993 Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO (primo sito dell’Italia meridionale a ricevere tale riconoscimento). Matera è tra le città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione: è stata insignita della Medaglia d’Argento al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni durante la seconda guerra mondiale.

La città si trova nella parte orientale della Basilicata a 401 m s.l.m., al confine con la Puglia. Sorge proprio tra l’altopiano delle Murge ad est, e la fossa Bradanica ad ovest, solcata dal fiume Bradano. Il corso di questo fiume è sbarrato da una diga, costruita alla fine degli anni cinquanta per scopi irrigui, ed il lago artificiale creato dallo sbarramento, chiamato Lago di San Giuliano, fa parte di una riserva naturale regionale denominata Riserva Naturale di San Giuliano. Il torrente Gravina, affluente di sinistra del Bradano, scorre nella profonda fossa naturale che delimita i due antichi rioni della città: Sasso Barisano e Sasso Caveoso. Sull’altra sponda c’è la Murgia, protetta dal Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri, più semplicemente detto Parco della Murgia Materana. Gli antichi rioni chiamati Sassi, assieme con le cisterne ed i sistemi di raccolta delle acque, sono la caratteristica peculiare di Matera. Si tratta di originali ed antichi aggregati di case scavate nel tufo, a ridosso di un profondo burrone, la Gravina. Matera è città antichissima, il cui territorio testimonia insediamenti senza soluzione di continuità sin dall’età paleolitica. Infatti nelle grotte sparse lungo le Gravine materane sono stati ritrovati diversi oggetti risalenti a quell’epoca, testimonianti la presenza di gruppi di cacciatori.

Nel periodo Neolitico gli insediamenti diventarono più stabili, tanto che sono presenti tracce evidenti di diversi villaggi trincerati. Con le Età dei metalli nacque il primo nucleo urbano, quello dell’attuale Civita, sulla sponda destra della Gravina. Matera è nota come città dei Sassi proprio per la peculiarità e l’unicità del suo centro storico scavato e costruito a ridosso della Gravina di Matera e composto dei rioni che costituiscono la parte antica della città e si distendono in due vallette orientate ad est. Questa posizione invidiabile, ha reso di fatto la città invisibile agli occhi dei suoi nemici per millenni, permettendole di passare pressoché indenne attraverso secoli di storia.

Il Sasso Barisano, a nord-ovest, è il più ricco di portali scolpiti e fregi che ne nascondono il cuore sotterraneo. Il Sasso Caveoso, a sud, è disposto come un anfiteatro romano, con le case-grotte che scendono a gradoni, e prende forse il nome dalle cave e dai teatri classici. Al centro, in alto, domina i due rioni la "Civita" con la cattedrale e i palazzi nobiliari.

Cappadocia

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La Cappadocia è una regione della Turchia ed è molto più piccola di quello che era l’antico regno di Cappadocia di epoca ellenistica. Il parco nazionale di Göreme e i siti rupestri della Cappadocia sono stati dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1985. Göreme (Κόραμα, “Korama” in greco), posizionata tra le formazioni di roccia denominate Chimney, ed è una città della Cappadocia, regione storica della Turchia. Si trova nella provincia di Nevşehir nell’Anatolia centrale, 12 chilometri ad est dell’omonima capitale. I primi insediamenti nella regione risalgono all’era della cristianità del periodo romano.

Tra i siti archeologici si possono ricordare le chiese di Ortahane, Durmus Kadir, Yusuf Koc e Bezirhane, inclusa Tokali Kilise, una chiesa scavata nella roccia. La più antica testimonianza riguardo le grotte di Göreme ci viene tramandata da Senofonte, l’autore greco che passò da queste zone nel 401 a.C. al seguito di un’ armata di mercenari greci in viaggio verso la Persia. Göreme è sicuramente unica al mondo per i suoi Fairy Chimney, i coni di tufo che somigliano a grattacieli di roccia e che, principalmente, venivano usati a guisa di silos. Göreme è un forte e suggestivo esempio di civiltà rupestre, proprio come Matera e Petra, con caratteristiche forse molto più simili alla prima: innumerevoli i luoghi di culto affrescati e ricchi di mosaici risalenti alla dominazione Bizantina e innegabili le similitudini con le case-grotta presenti sul territorio, più ampie e dotate di una sala comune dalla quale poi partivano le rispettive stanze private. Ma a rendere innegabile un forte filo conduttore tra Göreme e Matera è la pietra, il tufo, che è alla base delle due culture rupestri. Il tufo, che grazie alle sue precipue caratteristiche, garantiva un clima piacevole e ottimale nelle grotte durante le diverse stagioni.

Molto importanti sono poi le testimonianze rupestri del periodo Bizantino post-Iconoclastico: innumerevoli santuari finemente affrescati e arricchiti da suggestivi basso-rilievi e affascinanti pavimentazioni a mosaico. Quella della Cappadocia è una cultura che affonda le radici nelle ere più remote spingendosi sino a 10.000 anni fa, quando i vulcani della piana dell’Anatolia eruttando trasformarono radicalmente il territorio e lo resero una perfetta culla di civiltà. Le sue città sotterranee, dedali di abitazioni, scuole e ospedali letteralmente scavati nel tufo, sono un
antica testimonianza delle necessità sociali dell’uomo. Scenari, evenienze e necessità comuni anche alle sue sorelle distanti: Petra e Matera, luoghi lontani ma al tempo stesso vicinissimi grazie all’evoluzione storica e culturale della civiltà rupestre.

Informazioni

Civiltà Rupestri
Petra - Matera - Cappadocia
20 giugno - 20 settembre 2009

Fotografie
Gaetano Plasmati

Galleria di Porta Pepice
Via delle Beccherie 55
Matera

Inaugurazione
sabato 20 giugno 2009 ore 19.00

Ingresso libero

Tel. 0835 330055
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