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Rotondella

Rotondella, caratteristico comune della Basilicata in provincia di Matera, è meta ideale per chi ama unire il mare con la natura, per la stretta vicinanza alle spiagge sabbiose del Mar Jonio e ai verdeggianti boschi del Monte Coppolo, offrendo al turista una tranquillità sempre più rara, unita all’ospitalità e alla semplicità dei suoi abitanti.
Situata su un colle a 570m di altitudine è considerata il “Balcone dello Jonio” per la spettacolare posizione che domina sulla valle del fiume Sinni, su tutta la piana metapontina e sul Golfo di Taranto. Da diversi anni oramai, con la bonifica della piana del metapontino, Rotondella ha sviluppato un’agricoltura ortofrutticola intensiva che l’ha portata ad essere fra i centri meridionali più importanti nell’esportazione verso i mercanti nazionali ed europei, soprattutto per le sue famose albicocche.
Anticamente denominata Rotunda Maris probabilmente per la sua forma tondeggiante e per la vicinanza al mare Jonio, nelle fonti storiche a partire dal 1267, mentre nel 1278 il centro è menzionato tra quelli che dovevano provvedere alla manutenzione del castello di Policoro, all’epoca centro amministrativo dell’intera area. Inizialmente Rotunda Maris era solo un palazzo fortificato di proprietà del principe di Salerno, Ferrante Sanseverino, che nel primo ventennio del’500, sul colle Limpidina, fece costruire il palazzo baronale, la torre di avvistamento, intorno al quale si raccolsero gli abitanti che iniziarono ad edificare le prime abitazioni. Il nuovo centro abitato fu denominato a partire dal 1536 Rotondella per distinguerla dall’altro centro in provincia di Potenza ben più grande. Attraverso una serie di vendite a partire dal 1540 Rotondella passò al nobile napoletano Astorgio Agnese che contribuì notevolmente alla trasformazione del nucleo originario, voluto dai Sanseverino, in piccolo villaggio abitato per lo più da coloni.
Per volere di Astorgio Agnese, figlio ed ultimo erede della casata come si può leggere nell’epigrafe posta sul portale, tra il 1650 e il 1661 venneno edificati la chiesa e il convento francescano di S. Antonio da Padova, ultimo dei monasteri francescani ad essere costruito in Basilicata, soppresso nel XIX secolo. Attualmente del vecchio convento è rimasta soltanto l’ala del porticato. La chiesa annessa al convento rimase invece, dopo la soppressione, a disposizione dei fedeli. L’interno in stile barocco con impianto ad aula unica e sei edicole, tre per lato, conserva pregevoli decorazioni in stucco, un altare in marmo policromo del 1905, una cantoria ed un organo del 1600. Nelle sei edicole solo alloggiate diverse statue in legno policromo realizzate nel XVIII secolo. Per tutto il ‘600 Rotondella rimase un piccolo borgo, solo nei primi anni del ‘700 la zona fu soggetta ad un considerevole ripopolamento anche grazie all’assegnazione in enfiteusi di vaste zone di territorio.
Il centro storico è urbanisticamente pregevole con le stradine che si inerpicano a spirale dalla base alla sommità del colle, da dove è possibile godere dei più straordinari e variegati panorami. In queste strade, ben inseriti nel tessuto urbano del paese, si affacciano i palazzi gentilizi edificati tra il Seicento e il Settecento.
Il Palazzo Albissini edificato nel 1770 in stile barocco con portali e finestre in pietra lavorata, il Palazzo Rondinelli costruito alla fine del XVI secolo dalla famiglia Agnesi con il bel portale monumentale dell’ingresso sormontato dallo stemma della famiglia.
Queste strette vie sono arricchite dalle tante ringhiere in ferro battuto realizzate nel XVIII secolo, dai numerosi portali in pietra finemente decorati con motivi floreali, mascheroni e stemmi gentilizi che testimoniano sia l’estro e la fantasia degli artisti locali sia i gusti dei facoltosi committenti.
Nel cuore del centro storico si erge la torre di avvistamento, denominata anche torre del carcere, fatta costruire dal principe di Salerno tra il 1508 e il 1522 insieme al palazzo baronale. Oggi nella sua integrità resta solo la torre, a ricordo del ruolo medievale dell’insediamento, poichè il resto della costruzione è stato abbattuto e ricostruito nei primi anni del ‘900. Sede del carcere fino al 1997, recentemente restaurata, è ora adibita a biblioteca comunale ed archivio storico, ed offre dalla sua cima uno splendido panorama della costa jonica.
Sempre nel centro storico si erge la Chiesa Madre di Rotondella, dedicata a Santa Maria delle Grazie, edificata per volere dei primi abitanti di Rotondella negli anni successivi al 1580. Costituita inizialmente da una sola navata, tra il 1750 e il 1755 venne ampliata aggiungendo le cappelle laterali, il campanile ed una facciate diversa da qualla originaria. All’ingresso conserva una pregevole acquasantiera in pietra con un serpente, simbolo del peccato originale, scolpito sul fondo della vaschetta contenente l’acqua santa. Sulla destra si ammirano le settecentesche statue lignee di San Leonardo e Sant’Antonio mentre sulla sinistra sono alloggiate le sculture in legno policromo di Santa Filomena e dell’Immacolata risalenti al ‘700 e quella risalte al secolo precedente di Santa Maria delle Grazie.
Nella parte più vecchia del paese è situata la chiesa dell’Annunziata del XVII, forse il più antico luogo di culto di Rotondella, intorno alla quale sorse il primo nucleo abitativo. La chiesa molto semplice nella sua facciata a capanna e nell’aula unica coperta da un tetto a capriata in legno ha ospitato per molti anni, soprattutto in occasione del restauro della Chiesa Madre, le più importanti funzioni religiose.
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