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Nuovo salvataggio di tartarughe marine - Marina di Pisticci

imageDue tartarughe carretta carretta soccorse a Marina di Pisticci

Nuovo salvataggio di tartarughe marine ad opera del personale del Centro Recupero Animali Selvatici Provinciale dell’Oasi WWF “Bosco Pantano” di Policoro

Non si ferma mai l’attività degli operatori del Cras, Centro Recupero Animali Selvatici Provinciale dell’Oasi WWF “Bosco Pantano” di Policoro, per la salvaguardia delle specie faunistiche in difficoltà, con un’attenzione particolare rivolta alle tartarughe Caretta caretta, animali comuni nel Mar Mediterraneo ma a rischio estinzione a causa delle sempre più invasive attività antropiche e di pesca.

Proprio in estate i recuperi di tartarughe diventano più frequenti, anche se molto spesso si deve intervenire su esemplari già morti e portati a riva dalle correnti marine.
Ciò non è accaduto venerdì scorso, quando gli operatori del Cras sono intervenuti a Marina di Pisticci, per recuperare una tartaruga Caretta caretta ancora viva, seppur in evidente stato di difficoltà. A rinvenire la testuggine un pescatore del posto. Immediata la chiamata al Cras territoriale, per dare i primi soccorsi all’animale e verificare il suo reale stato di salute.

Al momento del rinvenimento la Caretta caretta, una trentina di chili di peso e lunghezza di carapace di 60 centimetri, aveva divorato esche e relativi ami. Dopo i primi soccorsi prestati a Policoro, l’animale è stato portato nella Clinica della Facoltà di Veterinaria dell’Università di Bari, partner del Cras jonico, dove l’équipe, diretta dal professor Antonio Di Bello, della quale farà parte anche il responsabile veterinario del centro lucano, procederà ad esami clinici e interventi chirurgici per permettere alla tartaruga di ritornare al più presto nel suo habitat naturale.
Sempre a marina di Pisticci, in località “La Spiaggetta” la scorsa settimana è stata recuperata un’altra tartaruga, dal peso di 25 chili e lunghezza di carapace di 57 centimetri. Anche in questo caso il soccorso è stato effettuato da un pescatore del posto e da un agente del Corpo Forestale dello Stato di Montescaglioso, in vacanza nel Metapontino.

Al momento del rinvenimento la Caretta caretta aveva perdite di sangue dalla bocca, causate da alcune ferite provocate da ami. A parte ciò, l’animale non presentava altri problemi particolari, probabilmente la sua vicinanza alla riva era legata alla ricerca di cibo. Pure per lei, dopo un breve ricovero presso l’ambulatorio del Cras policorese, è stato necessario il trasferimento a Bari.

Le due Caretta caretta sono solo gli ultimi ospiti del centro di recupero Oasi WWF di Policoro, unica struttura riconosciuta presente sul territorio che offre assistenza e cure mediche a tutti gli animali selvatici in difficoltà, con particolare attenzione alle testuggini marine, provenienti dall’arco jonico compreso tra Taranto e Corigliano Calabro.

Non solo soccorso ma anche studi e ricerche, attraverso il “Progetto Tartarughe” promosso dal WWF Italia. Infatti in questo periodo il personale dell’Oasi di Policoro, insieme a tirocinanti provenienti dalle diverse università italiane, sta svolgendo anche attività di monitoraggio delle spiagge, per scoprire se la costa jonica lucana è scelta dalle tartarughe come area di deposizione.

Policoro, 27/07/2009

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