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Senise

Senise è un popoloso centro, in provincia di Potenza, posto su un pendio che domina la valle dove il torrente Serrapotamo confluisce nel fiume Sinni. L’impianto primitivo, edificato intorno al castello normanno, fu provvisto di mura difensive. Dalla metà del 1500 fino alla fine del 1800 all’interno della cinta muraria si sviluppò il centro storico di Senise con un tessuto edilizio edificato, rispettando la morfologia del suolo, in isolati disposti su terrazze collegate da gradinate e stradine, da vicoli e sottopassaggi. Diversi i palazzi signorili realizzati dal XVIII secolo e caratterizzati da pregevoli portali in pietra.
Nel centro storico è ubicata la vecchia Chiesa Madre, dedicata a Santa Maria della Visitazione che conserva, dell’antica struttura, il soffitto a capriata.
All’ingresso del paese sorge il convento di San Francesco costruito nella seconda metà del XIII secolo quando Margherita Sanseverino, contessa di Chiaromonte, mise a disposizione dei monaci alcune stanze del castello. Nei secoli successivi a ridosso del primitivo impianto si aggiunsero alcuni corpi di fabbrica disposti attorno ad un chiostro comunicante sia con gli ambienti del castello che con quelli del convento. Nelle lunette del chiostro campeggiano affreschi attribuiti a Nicola da Novi raffiguranti Cristo in pietà ed Eva, e scene con la Vita di San Francesco forse di Girolamo Todisco.
Sul fianco settentrionale del convento si erge la chiesa intitolata a Santa Maria degli Angeli, che in facciata conserva un pregevole portale gotico finemente lavorato. L’interno a navata unica, decorato nel XVIII secolo con una fastosa composizione barocca, conserva oltre al soffitto a cassettoni anche un coro ligneo riccamente intagliato e decorato con animali e simboli d’artigianato locale, realizzato nella prima metà del XVI secolo. Dietro l’altare maggiore campeggia il grande polittico del 1523 di Simone da Firenze, con al centro la Madonna col Bambino fra Santi, nella parte superiore la Crocifissione ed in quella inferiore il Cristo risorto. Di pregevole fattura gli affreschi, di Nicola da Novi, raffiguranti un’Eva impudica, un Cristo di pietà, una Madonna con Bambino ed altri Santi. Sulle pareti della sacrestia è campito un San Bernardino da Siena sempre dello stesso autore.
Alla periferia del paese si erge il Convento dei Cappuccini con l’annessa chiesa di Santa Lucia. Il convento chiuso nei primi anni del XIX secolo è ora di proprietà privata. La chiesa internamente si presenta con una navata centrale fiancheggiata da una sul lato destro probabilmente aggiunta successivamente. La navata laterale contiene tre cappelle comunicanti, coperte da volte a crociera impreziosite da altari barocchi. Di pregevole fattura l’altare con tabernacolo di alabastro e l’acquasantiera sempre in alabastro cesellati nel XVIII secolo.
A pochi chilometri dal centro abitato è localizzato il più grande invaso d’Europa in terra battuta. La diga di Monte Cotugno, entrata in funzione nel 1983, sbarra il corso del fiume Sinni. Le sue acque, utilizzate per l’irrigazione di vaste aree del territorio lucano e pugliese, sono da qualche anno teatro di gare nazionali di canottaggio. La diga, ricca di specie faunistiche tipiche di ambienti lacustri, è il luogo ideale per uccelli stanziali come merli e civette, piccioni selvatici e colombi, calandrella e usignolo, corvi e cornacchie. In alcuni periodi dell’anno diventa poi meta per le tante specie migratorie come i germani reali, l’airone cenerino e l’airone maggiore, i rondoni e gabbiani comuni e tanti altri.
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