image

Accettura

Accettura è un comune in provincia di Matera situato nel cuore del Parco di Gallipoli Cognato.
Il paese si trova al centro di un interessante zona archeologica, diversi rinvenimenti di statuette e sepolcri fanno ipotizzare che fosse popolata già nei secoli IV-III a.C. Il primo nucleo abitativo è probabilmente in località Costa Raja, dove oggi si conservano i ruderi di una fortificazione quadrata attorniata da abitazioni. L’attuale centro è il frutto della ricostruzione effettuata ad opera di Carlo d’Angiò a seguito di un incendio del 1272.
image
Il paese mantiene quasi inalterato l’originario aspetto legato ad una tipologia costruttiva spontanea fatta di singole abitazioni, alla produzione di mattoni e tegole prodotte in vecchie fornaci, ai caratteristici portali in legno e ai balconi in ferro battuto che talvolta sono vere e proprie opere d’arte. Qui è ancora possibile avvertire quel rapporto indissolubile che lega l’abitato alla natura, senza che l’uno predomini sull’altro, ma semplicemente ne diventa parte integrante, dove gli avvenimenti non avvegono per caso ma sono scanditi dai cicli della natura e si intrecciano con le feste religiose e con le sagre popolari.
image
Tra i vicoli del vecchio quartiere “Scarrone” si affaccia la chiesa dell’Annunziata, ricostruita in stile barocco nel 1588 su un preesistente edificio. Si conserva una tela raffigurante l’“Annunciazione” dove a differenza della più tradizionale iconografia, la disposizione delle figure è alla rovescia, l’immagine dell’Angelo a destra e quella della Madonna a sinistra.
A poca distanza si incontra la chiesa di S. Antonio che un tempo faceva parte dell’ex convento di S. Francesco, fondato nella seconda metà del XVI secolo, il cui chiostro è inglobato in strutture adiacenti. La chiesa restaurata nel secolo scorso conserva sull’altare maggiore una “Madonna con Bambino tra i Santi Francesco da Paola ed Antonio” di Giovanni Angelo d’Ambrosio, ed una “Annunciazione” attribuita ad Attilio De Laurentis, seguace del Pietrafesa. Datato al XVII-XVIII secolo è il reliquario in legno policromo raffigurante San Giuliano oggi custodito nella casa canonica annessa.
Alla sommità del quartiere è la Chiesa Madre intitolalata a S. Nicola, risalente al XVI secolo con un bel portale in pietra del XIX secolo. Il luogo di culto conserva la scultura lignea di S. Giuliano databile alla metà del ‘700, un crocifisso ligneo policromo datato al 1400 di pregevole fattura. Rivestono particolare interesse anche le diverse tele datate alla metà del XVIII secolo e che raffigurano la “Maddalena”, e le “tre Marie e S. Giovanni ai piedi della Croce”.
Nei pressi del paese, in località Ermoli, si erge la Cappella di S. Maria dei Fiori o d’Ermoli, citata già in documenti del XVII secolo. All’interno si custodisce una scultura raffigurante una Vergine in atteggiamento orante databile al XVIII secolo. La tradizione ormai radicata è di portare la statua della Madonna in processione, la prima domenica di maggio, dal paese alla cappella dove resta fino alla seconda domenica di settembre. La processione ripercorre un antico percorso un tempo utilizzato dai contadini che si recavano a lavorare i campi della contrada ed è caratterizzata dall’allestimento di una sedia, su cui è posta la statua, che viene addobbata con fiori e foglie dell’amaranto paniculato.

Il Maggio di Accettura

Accettura è teatro ogni anno di una delle feste popolari più coinvolgenti della regione, il Maggio dedicato a S. Giuliano, patrono del paese. L’antichissimo rito nuziale fra due alberi, il fusto di un cerro cioè il Maggio, re del bosco e la cima di un agrifoglio, regina del bosco, si celebra il giorno dell’Ascensione, ed esprime compiutamente la centralità dei culti arborei.

Il trasporto processionale dei due alberi è sicuramente la fase più spettacolare e coinvolgente che permette alla folla di diventare parte integrante del rito nuziale e rimanda a quel legame indissolubile che lega il centro abitato al territorio circostante ed ai fitti boschi che lo rivestono.
image
flag Home×